Miele da apicoltura

Il miele è una sostanza dolce prodotta dalle api grazie al nettare raccolto dai fiori, che viene poi elaborato e trasformato dalle api, immagazzinato e lasciato maturare nelle celle dei favi, ovvero delle strutture in cera costruite dalle api.

Per l’allevamento delle api e la produzione del miele gli apicoltori collocano una famiglia di api all’interno di un’arnia, cioè un contenitore di legno al cui interno sono posizionate delle cornici in legno chiamate telaini, che sostengono un foglio di cera che serve come supporto per la costruzione delle celle da parte delle api. Le api costruiranno le celle facendo diventare il telaino un favo.

L’arnia è dotata di un ingresso che permette l’entrata e l’uscita delle api bottinatrici, ovvero le api il cui compito è la raccolta del nettare e del polline, ma non a predatori e intrusi. È dotata inoltre di un coperchio che permette all’apicoltore di estrarre dall’alto i telaini per controllare lo stato di sviluppo e di salute della famiglia.
L’arnia costituisce il nido in cui si sviluppa la famiglia. Nei favi costruiti dalle api l’ape regina depone le uova da cui nasceranno nuove api.

Quando la regina, in primavera, aumenta la deposizione delle uova, quindi aumentano le api, il nettare raccolto e il miele da immagazzinare, l’apicultore aumenta lo spazio a disposizione aggiungendo nella parte superiore dell’arnia il melario: una struttura in legno al cui interno vi sono altri telaini, di dimensioni ridotte rispetto a quelli del nido, in cui le api depositeranno il miele.

Dopo averlo depositato, le api continuano a lavorare il miele in modo tale da ridurne il contenuto d’umidità, e permettere quindi che si conservi per periodi di tempo prolungato. Quando le celle contenenti miele vengono opercolate, ovvero chiuse dalle api con la cera, significa che il miele è maturo e l’apicoltore può iniziare a raccogliere il miele.
In base alla prevalenza delle specie botaniche da cui il nettare è stato raccolto si distinguono mieli monoflorali o uniflorali (una sola specie botanica prevalente, come ad esempio tarassaco, tiglio, castagno…) e mieli millefiori (più specie botaniche presenti, senza la prevalenza di una particolare specie).

Il miele estratto tramite lo smielatore viene filtrato e trasferito in un contenitore in acciaio inox chiamato maturatore, dove viene lasciato a decantare.
In questo modo l’aria inglobata dal miele durante la centrifugazione o eventuali materiali estranei (parti di api, residui di cera, ecc.) salgono in superficie e vengono poi rimossi.
Il miele sarà così pronto per essere confezionato, etichettato e commercializzato.