Falso Miele: quasi metà di quello importato in Italia è falso

Falso Miele: quasi metà di quello importato in Italia è falso

Cosa si intende per “falso miele”?

Falso miele, ovvero sciroppi di zucchero ricavati da grano, riso e barbabietola. Questo è il reale contenuto di quasi il 50% dei barattoli di miele importati nell’Unione Europea, e quindi anche in Italia.
Al posto del prezioso nettare prodotto dalle api, i consumatori hanno trovato sciroppi di zucchero ricavati da riso, grano o dalla barbabietola da zucchero, in certi casi mescolati col miele, nonché additivi e coloranti.
Il falso miele si presenta poco denso e di colore chiaro, il prezzo è basso perché la produzione in laboratorio con ingredienti economici consente di produrne molto e molto velocemente.
Questo miscuglio distorce le proprietà naturali del miele e può essere dannoso per la salute degli acquirenti.
Si tratta di pratiche scorrette e fraudolente, tese a ingannare il consumatore. 

L‘indagine sul falso miele condotta a livello europeo su 18 Paesi (tra cui l‘Italia)

L’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF), in seguito all’operazione “From the hives” (Dall’alveare), in collaborazione con le autorità nazionali di 18 Paesi (tra cui l’Italia) ha scoperto che su 320 campioni di miele importato nell’Unione Europea ben il 46% risultava adulterato. Una situazione in peggioramento rispetto agli scorsi anni.
La nuova analisi si riferisce al periodo compreso tra ottobre 2021 e febbraio 2022 a ha evidenziato un incremento di miele falsificato del 14%.

Come ricorda l’OLAF:

Il miele contiene naturalmente zuccheri e, secondo la legislazione dell’UE, deve rimanere puro, il che significa che non possono essere aggiunti ingredienti. L’adulterazione si verifica quando ingredienti come acqua o sciroppi di zucchero poco costosi vengono aggiunti artificialmente per aumentare il volume del miele.

Provenienze sospette

I paesi da cui provengono le partite sospette di falso miele sono: Cina (74%), Ucraina (62%), Argentina (28%), Messico (18%), Brasile (15%) e Turchia (13%). La maggior parte è stata dichiarata come miele “poliflorale” (77%) o “monoflorale” (11%), mentre il resto era di origine botanica sconosciuta.

Il miele importato dalla Turchia presenta la percentuale relativa più alta di campioni sospetti (93%).
Molto sospetto il miele importato dal Regno Unito, probabilmente a causa del fatto che nel Regno Unito arriva molto miele prodotto in altri Paesi, che viene poi ulteriormente miscelato prima della sua riesportazione nell’Ue.

Falso miele adulterato mappa dei paesi di provenienza
©European Commission

Le regole dell’Unione Europea sul miele

La legge europea è molto chiara e definisce il miele in questo modo:

Il miele è la sostanza dolce naturale che le api (Apis mellifera) producono dal nettare di piante […] che esse bottinano, trasformano combinandole con sostanze specifiche proprie, depositano, disidratano, immagazzinano e lasciano maturare nei favi dell’alveare

Le direttive europee vietano l’aggiunta di qualsiasi altro ingrediente:

Al miele immesso sul mercato in quanto tale o utilizzato in prodotti destinati al consumo umano non è aggiunto alcun ingrediente alimentare, neppure gli additivi, e non è effettuata nessun’altra aggiunta se non di miele

Un prodotto privo di varie delle componenti caratteristiche del miele può essere qualificabile come “frode alimentare”.

Il falso miele non è conforme né al Codex Alimentarius (1981), né tantomeno alla normativa vigente nella Ue.

Quanto ci costa questa frode alimentare?

Il decremento di produzione di miele causato dai cambiamenti climatici negli ultimi anni ha toccato tutto il mondo, Italia compresa, con una diminuzione del 50% nel 2019.
La pandemia ha ulteriormente incrementato le difficoltà di mercato per gli apicoltori italiani

Da una parte è aumentato il consumo di miele (secondo Coldiretti gli acquisti sono aumentati del 44%), ma l’aumento della domanda si è scontrato con un momento difficile per la produzione italiana, anche per effetto della grave siccità che ha ridotto le fioriture e stressato le api.

Nel 2019 si è arrivati a una produzione nazionale di appena 15 milioni di chili, a fronte di un quantitativo di quasi 25 milioni di chili di miele importato durante l’anno dall’estero, soprattutto da Ungheria e Cina. Come ha ricordato di recente Coldiretti “quasi due barattoli di miele su tre sono stranieri

Come possiamo difenderci e tutelare la nostra salute?

La risposta è molto semplice: acquistiamo sempre e solo miele italiano, meglio se da apicoltori di fiducia.

Non vi aspettate però di pagare questo miele come quello prodotto dalle grandi aziende e venduto al supermercato. Per un prodotto di qualità dovete essere disposti a spendere qualcosa in più.

Con i nostri prodotti e i nostri articoli vorremmo sensibilizzare i consumatori al miele Made in Italy e quindi al miele naturale, artigianale, autentico, preparato con passione e dedizione dagli apicoltori italiani che, come noi, rispettano gli standard di sicurezza e i propri consumatori.

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(Approfondimento: (No) sugar for my honey: OLAF investigates honey fraud)